Brighton: Istruzioni per l'uso
Brighton conta una comunità di italiana sempre più attiva e numerosa. Malgrado la crisi economica, il numero dei piccoli ristoratori italiani è triplicato negli ultimi dieci anni. Tuttavia, malgrado il successo della piccola imprenditoria italiana, non mancano i problemi …
Brighton ha da sempre fama d'essere una città ospitale verso i cittadini stranieri. Le ragioni della sua diversità si possono cogliere immediatamente.
L’atmosfera di tolleranza che si può respirare a Brighton è speciale: da anni Brighton accoglie studenti stranieri di ogni paese e l'offerta di corsi di lingua inglese è varia e per tutti i gusti.
Ma non è tutto: Brighton è città aperta verso ogni gruppo sociale; è città dove per esempio i gay possono veramente dire di sentirsi inseriti nella comunità e dove i loro diritti sono rispettati. In tempi di rinascente razzismo non è facile trovare un’ "isola felice" come è sicuramente Brighton in tema di diritti civili.
Non è un caso che Brighton & Hove è l'unica circoscrizione elettorale del Regno Unito ad aver eletto un'ambientalista donna (Caroline Lucas) a rappresentarla a Westminster.
ECONOMIA
Brighton - che dopo la fusione con la vicina Hove nell’Aprile del 2001 è diventata città capoluogo di contea, staccandosi dall’East Sussex e raggiungendo una popolazione di oltre 250.000 abitanti - non è una città ricca: contrariamente a quel che si può credere Brighton si trova solo al 34° posto in Inghilterra quanto a reddito pro-capite.
È una città dai contrasti stridenti: ricchezza e miseria vi coabitano da sempre. Non è neanche città a economia prettamente turistica: infatti è il terziario a predominare tra le attività economiche, seguito dal settore alberghiero e dalla ristorazione. Ed è in quest'ultimo settore che, come è facile immaginare, gli italiani vanno a nozze.
Infatti, il numero dei piccoli ristoratori italiani è triplicato negli ultimi dieci anni, e questo malgrado la grave crisi economica del 1991 e quella più recente di due anni fa. Sono ormai due anni che l'economia locale sembra avviata ad una lenta ma stabile ripresa.
Tuttavia, i segni della recessione sono ancora visibili: Brighton ha un tasso di disoccupazione tra i più alti del Sud dell'Inghilterra, di ben 3 punti più alta di quella media europea, e i segnali di ripresa economica sono ancora deboli.
Inoltre il livello medio delle retribuzioni nel settore alberghiero e della ristorazione è tra i più bassi in Inghilterra. Proprio la presenza a Brighton di studenti e giovani lavoratori provenienti da ogni parte d’Europa ha favorito il diffondersi di occupazioni sottopagate, a cui però fa fronte un positivo incremento delle professioni più tecniche nel campo dell'informatica, dove sono richieste competenze linguistiche e tecniche.
Inoltre, fortunatamente, l'industria del turismo tiene, e il commercio negli ultimi mesi ha fatto registrare un notevole miglioramento; la disoccupazione si è attenuata e si è attestata intorno al 5%, contro il 7% dello scorso anno.
UN PO' DI STORIA
La storia, la posizione geografica, il clima, il paesaggio, l'architettura fanno di Brighton una città unica sotto tutti gli aspetti.
L’inizio della popolarità di Brighton e dunque del suo sviluppo, risale alla fine del secolo scorso, quando i reali inglesi la elessero a loro meta balneare preferita grazie, si pensava allora, alle particolari qualità terapeutiche del suo mare.
La posizione geografica, a sole tre ore di traghetto da Dieppe, in Francia, è ideale per chi ama il mare (anche se non è neanche lontanamente bello come il nostro mare!) e vuole sentire l'influsso del "continente".
Il clima è decisamente più clemente rispetto al resto del paese. Il paesaggio, quello delle colline (the Downs) e dei castelli del Sussex, è tra i più suggestivi dell'isola. L'influenza del periodo vittoriano è particolarmente visibile nell’architettura della città; e monumenti di mirabile eclettismo quali il principesco Pavillion ne sono la prova.
ERNESTO GRANESE
Brighton ha da sempre fama d'essere una città ospitale verso i cittadini stranieri. Le ragioni della sua diversità si possono cogliere immediatamente.
L’atmosfera di tolleranza che si può respirare a Brighton è speciale: da anni Brighton accoglie studenti stranieri di ogni paese e l'offerta di corsi di lingua inglese è varia e per tutti i gusti.
Ma non è tutto: Brighton è città aperta verso ogni gruppo sociale; è città dove per esempio i gay possono veramente dire di sentirsi inseriti nella comunità e dove i loro diritti sono rispettati. In tempi di rinascente razzismo non è facile trovare un’ "isola felice" come è sicuramente Brighton in tema di diritti civili.
Non è un caso che Brighton & Hove è l'unica circoscrizione elettorale del Regno Unito ad aver eletto un'ambientalista donna (Caroline Lucas) a rappresentarla a Westminster.
ECONOMIA
Brighton - che dopo la fusione con la vicina Hove nell’Aprile del 2001 è diventata città capoluogo di contea, staccandosi dall’East Sussex e raggiungendo una popolazione di oltre 250.000 abitanti - non è una città ricca: contrariamente a quel che si può credere Brighton si trova solo al 34° posto in Inghilterra quanto a reddito pro-capite.
È una città dai contrasti stridenti: ricchezza e miseria vi coabitano da sempre. Non è neanche città a economia prettamente turistica: infatti è il terziario a predominare tra le attività economiche, seguito dal settore alberghiero e dalla ristorazione. Ed è in quest'ultimo settore che, come è facile immaginare, gli italiani vanno a nozze.
Infatti, il numero dei piccoli ristoratori italiani è triplicato negli ultimi dieci anni, e questo malgrado la grave crisi economica del 1991 e quella più recente di due anni fa. Sono ormai due anni che l'economia locale sembra avviata ad una lenta ma stabile ripresa.
Tuttavia, i segni della recessione sono ancora visibili: Brighton ha un tasso di disoccupazione tra i più alti del Sud dell'Inghilterra, di ben 3 punti più alta di quella media europea, e i segnali di ripresa economica sono ancora deboli.
Inoltre il livello medio delle retribuzioni nel settore alberghiero e della ristorazione è tra i più bassi in Inghilterra. Proprio la presenza a Brighton di studenti e giovani lavoratori provenienti da ogni parte d’Europa ha favorito il diffondersi di occupazioni sottopagate, a cui però fa fronte un positivo incremento delle professioni più tecniche nel campo dell'informatica, dove sono richieste competenze linguistiche e tecniche.
Inoltre, fortunatamente, l'industria del turismo tiene, e il commercio negli ultimi mesi ha fatto registrare un notevole miglioramento; la disoccupazione si è attenuata e si è attestata intorno al 5%, contro il 7% dello scorso anno.
UN PO' DI STORIA
La storia, la posizione geografica, il clima, il paesaggio, l'architettura fanno di Brighton una città unica sotto tutti gli aspetti.
L’inizio della popolarità di Brighton e dunque del suo sviluppo, risale alla fine del secolo scorso, quando i reali inglesi la elessero a loro meta balneare preferita grazie, si pensava allora, alle particolari qualità terapeutiche del suo mare.
La posizione geografica, a sole tre ore di traghetto da Dieppe, in Francia, è ideale per chi ama il mare (anche se non è neanche lontanamente bello come il nostro mare!) e vuole sentire l'influsso del "continente".
Il clima è decisamente più clemente rispetto al resto del paese. Il paesaggio, quello delle colline (the Downs) e dei castelli del Sussex, è tra i più suggestivi dell'isola. L'influenza del periodo vittoriano è particolarmente visibile nell’architettura della città; e monumenti di mirabile eclettismo quali il principesco Pavillion ne sono la prova.
ERNESTO GRANESE