Il Fattore “B”
L’effetto Berlusconi, ovvero il danno che il nostro Primo Ministro e la sua compagine governativa – a detta di molti il peggior governo, o comunque tra i più imbarazzanti e impopolari che l’Italia abbia avuto dai tempi di Mussolini in poi – arreca all’immagine del nostro paese e alla sua reputazione internazionale, è un aspetto sempre più rilevante nella vita di noi italiani nel Regno Unito e, in generale, degli italiani che vivono all’estero.
Non è raro che gli inglesi ci apostrofino: “ … ma come fate a sopportare il vostro premier?” All’imbarazzo e all’ irritazione per noi italiani derivanti dal comportamento poco sobrio dal punto di vista morale del nostro leader, si aggiunge il danno ben più grave per il nostro Paese derivato dalle politiche economiche del suo governo.
Non c’è dubbio: i giovani in fuga dall’Italia, gli altissimi tassi di disoccupazione giovanile in Italia producono effetti importanti anche sul fronte della nuova immigrazione di italiani nel Regno Unito.
E non è solo la stampa internazionale, quella inglese in prima linea, a vedere Berlusconi come fumo negli occhi.
Molti dei giovani italiani hanno votato per Berlusconi: di questi molti provengono dal Sud, dove un giovane su tre è senza lavoro. Molti sono dovuti emigrare all'estero. Per loro, la delusione e la rabbia per le promesse non mantenute e le mancate riforme (o male assortite, vedi legge Gelmini) è sfociata in un manifesto noto come il Decalogo degli Italiani all’estero.
Il voto amministrativo del Maggio scorso e l'esito del referendum hanno dato i primi segnali incoraggianti di dissenso verso B. e le sue politiche giovanili e del lavoro fallimentari.
Per molti giovani italiani, oggi trapiantati in Inghilterra, è ormai troppo tardi sperare di tornare in Italia e di ricominciare. Ma alle migliaia di giovani rimasti in Italia senza alcuna realistica prospettiva di trovare un impiego dignitoso non resta che emigrare, come fecero i loro nonni prima di loro alcuni decenni prima.
E’ stato detto: una nazione che non valorizza la propria gioventù è destinata al declino.
Noi non abbiamo una visione così pessimistica del nostro Paese. Sappiamo che nel nostro Paese vi sono uomini dotati di integrità morale e voglia di costruire. Sono queste energie positive che, noi crediamo, restituiranno fiducia ai nostri giovani, risolleveranno il nostro paese dalla crisi che lo attanaglia e costruiranno una alternativa di governo credibile.
Noi della Albatross-AIS lavoriamo anche per questo. Lo dobbiamo ai nostri giovani.
L’effetto Berlusconi, ovvero il danno che il nostro Primo Ministro e la sua compagine governativa – a detta di molti il peggior governo, o comunque tra i più imbarazzanti e impopolari che l’Italia abbia avuto dai tempi di Mussolini in poi – arreca all’immagine del nostro paese e alla sua reputazione internazionale, è un aspetto sempre più rilevante nella vita di noi italiani nel Regno Unito e, in generale, degli italiani che vivono all’estero.
Non è raro che gli inglesi ci apostrofino: “ … ma come fate a sopportare il vostro premier?” All’imbarazzo e all’ irritazione per noi italiani derivanti dal comportamento poco sobrio dal punto di vista morale del nostro leader, si aggiunge il danno ben più grave per il nostro Paese derivato dalle politiche economiche del suo governo.
Non c’è dubbio: i giovani in fuga dall’Italia, gli altissimi tassi di disoccupazione giovanile in Italia producono effetti importanti anche sul fronte della nuova immigrazione di italiani nel Regno Unito.
E non è solo la stampa internazionale, quella inglese in prima linea, a vedere Berlusconi come fumo negli occhi.
Molti dei giovani italiani hanno votato per Berlusconi: di questi molti provengono dal Sud, dove un giovane su tre è senza lavoro. Molti sono dovuti emigrare all'estero. Per loro, la delusione e la rabbia per le promesse non mantenute e le mancate riforme (o male assortite, vedi legge Gelmini) è sfociata in un manifesto noto come il Decalogo degli Italiani all’estero.
Il voto amministrativo del Maggio scorso e l'esito del referendum hanno dato i primi segnali incoraggianti di dissenso verso B. e le sue politiche giovanili e del lavoro fallimentari.
Per molti giovani italiani, oggi trapiantati in Inghilterra, è ormai troppo tardi sperare di tornare in Italia e di ricominciare. Ma alle migliaia di giovani rimasti in Italia senza alcuna realistica prospettiva di trovare un impiego dignitoso non resta che emigrare, come fecero i loro nonni prima di loro alcuni decenni prima.
E’ stato detto: una nazione che non valorizza la propria gioventù è destinata al declino.
Noi non abbiamo una visione così pessimistica del nostro Paese. Sappiamo che nel nostro Paese vi sono uomini dotati di integrità morale e voglia di costruire. Sono queste energie positive che, noi crediamo, restituiranno fiducia ai nostri giovani, risolleveranno il nostro paese dalla crisi che lo attanaglia e costruiranno una alternativa di governo credibile.
Noi della Albatross-AIS lavoriamo anche per questo. Lo dobbiamo ai nostri giovani.